Sempre meno sanzioni contro i cartelli economici
Secondo una recente indagine, in tutto il mondo sono in calo le sanzioni contro gli accordi tra aziende fatti per distorcere la concorrenza ai danni dei consumatori. L'Unione europea resta la zona più attiva nel condurre questa battaglia.
Sempre meno sanzioni contro i cartelli economici
Secondo una recente indagine, in tutto il mondo sono in calo le sanzioni contro gli accordi tra aziende fatti per distorcere la concorrenza ai danni dei consumatori. L’Unione europea resta la zona più attiva nel condurre questa battaglia.
L’indagine annuale 2018 dello studio legale Morgan Lewis evidenzia un nuovo calo delle sanzioni inflitte alle imprese che costituiscono cartelli.
Dati utilizzati
Fonte dei dati: report di Morgan Lewis.
Anno di riferimento: 2018.
Secondo le stime dello studio l’ammontare delle multe ha raggiunto l’anno scorso i 3,6 miliardi di dollari, in calo del 14,2% rispetto al 2017. I cartelli rappresentano accordi formali o informali tra imprese che, alla base, dovrebbero essere concorrenti per stabilire prezzi elevati (dal 20 al 30% superiori alla norma), limitare la produzione, impedire la diffusione dei loro progressi tecnologici e gestire in modo coordinato la loro quota di mercato.
Gli anni 2000 sono stati segnati da una crescita della lotta, da parte della autorità pubbliche, contro i trust delle imprese. In questo ambito, è stata particolarmente attiva la Commissione europea. I cartelli stanno diventando quindi più rari oppure il legislatore sta mostrando una certa stanchezza?
L’Unione europea non sfugge a questa tendenza al ribasso, anche se il Vecchio continente resta il più attivo in questa battaglia, con il 51,4% di sanzioni inflitte nel mondo nel 2018. La multa più alta (poco più di un miliardo di euro), comminata nel 2016, ha riguardato l’impresa Daimler, parte di un trust di produttori di camion.