Nei paesi Ocse, un quarto dei salari è destinato al fisco
Un nuovo rapporto mostra le disparità tra il 40,5 per cento di tasse sui salari belgi e il sette per cento pagato in Cile. L’analisi offre anche informazioni dettagliate a seconda del tipo di nucleo familiare.
Nei paesi Ocse, un quarto dei salari è destinato al fisco
Un nuovo rapporto mostra le disparità tra il 40,5 per cento di tasse sui salari belgi e il sette per cento pagato in Cile. L’analisi offre anche informazioni dettagliate a seconda del tipo di nucleo familiare.
In media, i lavoratori dell’area Ocse versano un quarto dei loro salari al fisco, secondo il rapporto annuale “Taxing Wages 2018 ”, recentemente pubblicato dall’organizzazione.
La pressione fiscale però varia molto a seconda del paese. Il Belgio si mantiene in cima alla lista: qui, le tasse assorbono due quinti dei salari (40,5 per cento). Seguono la Germania al secondo posto (39,9 per cento) e la Danimarca al terzo (35,8 per cento).
I livelli fiscali più bassi si incontrano nei paesi fuori dall’Unione europea: in fondo alla lista troviamo il Cile, con un sette per cento di tassazione sui salari, preceduto da Messico (11,2 per cento) e Corea del Sud (14,5 per cento).
Il rapporto, che riguarda le imposte sul reddito e i contributi previdenziali, mostra anche le variazioni della pressione fiscale per i singoli paesi. A partire dal 2010, Portogallo e Messico hanno registrato il maggior aumento della tassazione (più di cinque punti), a differenza del calo di 2,2 punti avvenuto in Belgio.
Questo tasso medio è stato calcolato per un individuo singolo senza figli, ma il rapporto analizza otto modelli familiari diversi, con o senza figli.