L’inquinamento miete ancora troppe vittime, malgrado un’aria più pulita
L'ultima relazione dell'Agenzia europea dell'ambiente mostra che l'aria in Europa sta diventando più pulita, ma l'inquinamento persistente, soprattutto nelle città, danneggia ancora la salute e l'economia.
L’inquinamento miete ancora troppe vittime, malgrado un’aria più pulita
L’ultima relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente mostra che l’aria in Europa sta diventando più pulita, ma l’inquinamento persistente, soprattutto nelle città, danneggia ancora la salute e l’economia.
Secondo la relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea) “La qualità dell’aria in Europa” 2019 , gli europei che vivono nelle città sono esposti a livelli di inquinamento atmosferico eccessivi, con conseguenze negative per la loro salute e per l’intera economia. La nuova analisi mostra che l’esposizione all’inquinamento atmosferico ha causato più di 370mila morti premature nell’Ue nel 2016.
Nel 2017, nel 69 per cento delle stazioni di monitoraggio in tutta Europa l’inquinamento atmosferico ha superato le linee guida sulla qualità dell’aria basate sulla salute stabilite dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Rispetto ai valori limite dell’Ue, le concentrazioni di inquinanti atmosferici erano troppo elevate in Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Italia, Polonia, Romania e Slovacchia.
La relazione dell’Aea mostra che, di fatto, l’inquinamento atmosferico continua ad avere un impatto sulla gran parte delle regioni dell’Ue, incidendo sulla vita della maggior parte degli abitanti delle città. “È semplicemente inaccettabile che ognuno di noi debba preoccuparsi di sapere se il semplice atto di respirare è sicuro”, ha dichiarato Karmenu Vella, Commissario europeo per l’ambiente, gli affari marittimi e la pesca. “Dobbiamo quindi impegnarci ancora di più per garantire che le norme comunitarie in materia di qualità dell’aria siano rispettate ovunque”.
Tra i principali inquinanti atmosferici primari figurano il particolato, seguito da fuliggine, ossidi di zolfo, ossidi di azoto, ammoniaca, monossido di carbonio e metano, tra gli altri.
Uno degli indicatori utilizzati dall’Aea misura la concentrazione media annua ponderata della popolazione di particolato nelle aree urbane. L’Aea considera “particolato sottile e grossolano” (PM10 o particolato
La riduzione dell’inquinamento atmosferico in Europa eviterebbe le morti premature, migliorerebbe la produttività e ridurrebbe i cambiamenti climatici.
Infatti, secondo le stime del CE Delft (2018) , nel 2016 il costo totale dell’inquinamento atmosferico da traffico stradale era compreso tra 67 e 80 miliardi di euro nell’Unione europea, il 75-83 per cento dei quali era dovuto alle emissioni dei veicoli diesel. Le emissioni di ossidi di azoto hanno rappresentato la quota maggiore dei costi totali degli inquinanti atmosferici (65 per cento), seguite dal PM2,5 (32 per cento). Si stima che questi costi si abbasseranno in uno scenario di riduzione delle emissioni, calando a 19,5 miliardi di euro nel 2030, la maggior parte dei quali è legata alla salute.
La mappa interattiva dell’Aea qui sotto mostra le statistiche chiave per le principali sostanze che inquinano l’atmosfera per anno, per città e per punto di raccolta:
https://voxeurop.eu/en/2019/health-and-pollution-5123912