L’Europa resta un partner economico privilegiato, nonostante il divorzio
Nel periodo 2019-2020, l'Unione europea è rimasta il principale partner economico del Regno Unito, in termini di esportazioni e di importazioni di beni e servizi.
L’Europa resta un partner economico privilegiato, nonostante il divorzio
Nel periodo 2019-2020, l’Unione europea è rimasta il principale partner economico del Regno Unito, in termini di esportazioni e di importazioni di beni e servizi.
Nonostante le statistiche del Dipartimento del Commercio internazionale del Regno Unito mostrino chiaramente che negli ultimi diece anni la preminenza dell’Ue si sia leggermente indebolita a vantaggio degli Stati Uniti, della Cina e di altri partner, è difficile immaginare che l’Ue possa perdere il ruolo di principale partner economico del Regno Unito, anche alla luce della sua vicinanza geografica, culturale e sulla base dei legami commerciali già esistenti.
I rapporti commerciali tra Ue e Regno Unito non potranno che risentire della Brexit, qualunque sia l’esito delle trattative in corso, attualmente a un punto morto. Allo stesso tempo, sono in stallo anche le discussioni per un trattato di libero scambio con gli Stati Uniti; gli Usa non gradiscono che la loro bilancia commerciale con il Regno Unito sia in deficit.
Gli scambi commerciali con i paesi del Commonwealth (in particolare India e Australia) sono un sogno che si avvera per i più ferventi brexiteers. Ma i risultati al momento sono modesti: nessuno dei paesi del Commonwealth è tra i primi dieci paesi verso i quali il Regno Unito esporta merci, mentre l’Australia è solo il decimo maggior destinatario delle esportazioni di servizi britannici. Per quanto riguarda le importazioni, l’India è il settimo importatore di servizi, con un modesto 3,6% del totale mondiale.