I francesi sono gli europei più tassati
Tra le rivendicazioni dei “gilet gialli”, le cui proteste in Francia proseguono da un mese, c’è l’abbassamento della pressione fiscale. In effetti la Francia è abitualmente tra i paesi europei con il maggior livello di tassazione, tra imposte e contributi sociali.
I francesi sono gli europei più tassati
Tra le rivendicazioni dei “gilet gialli”, le cui proteste in Francia proseguono da un mese, c’è l’abbassamento della pressione fiscale. In effetti la Francia è abitualmente tra i paesi europei con il maggior livello di tassazione, tra imposte e contributi sociali.
Le entrate fiscali continuano ad aumentare in Europa. Tra il 2016 e il 2017, sono cresciute di 209 miliardi di euro, un aumento del 3,5% (considerando sia imposte, sia contributi sociali), dovuto alla ripresa della crescita economica del continente. Queste entrate rappresentano il 40,2% del Pil dell’Unione europea.
Questo aumento si riscontra in 15 paesi membri, oltre a Norvegia e Svizzera. Ma per il terzo anno consecutivo, la Francia resta la campionessa europea della pressione fiscale, con una tassazione che raggiunge il 48,4% del Pil. Seguono da vicino il Belgio (47,3% del Pil), la Danimarca (46,5%) e la Svezia, con il 44,9%.
Questi dati, pubblicati da Eurostat , dicono qualcosa sulle politiche fiscali dei vari stati. In effetti, in queste entrate fiscali rientrano le imposte sui redditi, sui patrimoni, ecc., delle tasse sulla produzione e l’importazione (tra cui l’Iva), ma anche dei contributi sociali.
La Francia presenta tassi medi di prelievo sui redditi e sul patrimonio (16,4%), e sulle imposte su produzione e importazioni (12,8%); al contrario, supera ampiamente alcuni dei paesi vicini per quanto riguarda il costo dei contributi sociali per la previdenza, che nel 2017 rappresentavano il 18,8% del Pil francese.
Questo livello di tassazione, record in Europa, permette allo stato di finanziare il suo sistema sociale redistributivo.
La Svezia, che possiede un altro sistema rinomato, ha scelto un modello differente. La quota di contributi sociali è relativamente bassa (3,3% del Pil), ma è compensata da una tassazione più rilevante sui redditi, sulla produzione e sulle importazioni. Non ci sorprende trovare l’Irlanda all’ultimo posto della classifica: le entrate fiscali del paese rappresentano soltanto il 23,5 per cento del Pil.