Come la pandemia ha trasformato il mercato illegale della droga
L’impatto economico di Covid-19 è stato immenso e l’influenza del virus ha toccato le vite di tutti. Un mercato, fra i tanti, che fino ad ora non era stato troppo toccato è quello delle droghe illegali. Anzi, al contrario, in alcuni paesi, il settore registra un’espansione, grazie anche alla grande capacità di adattamento delle strutture proprie a questo business.
Come la pandemia ha trasformato il mercato illegale della droga
L’impatto economico di Covid-19 è stato immenso e l’influenza del virus ha toccato le vite di tutti. Un mercato, fra i tanti, che fino ad ora non era stato troppo toccato è quello delle droghe illegali. Anzi, al contrario, in alcuni paesi, il settore registra un’espansione, grazie anche alla grande capacità di adattamento delle strutture proprie a questo business.
Sono queste le conclusioni di Europol, l’agenzia di polizia dell’Ue, a partire da uno studio sui dati del mercato degli ultimi anni. Il rapporto sui mercati della droga dell’Ue del 2019 è stato pubblicato in collaborazione con l’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) il 29 maggio scorso. I dati presi in esame comprendono il periodo precedente la pandemia e il lockdown. Secondo il direttore dell’EMCDDA, Alexis Goosdeel, «il commercio online e l’espansione dei sistemi di comunicazione criptata hanno dato filo da torcere alle forze dell’ordine. È probabile che la concorrenza e la violenza aumentino nel settore dello spaccio di droga».
Situazioni impreviste richiedono soluzioni rapide
Il rapporto riassume le informazioni fornite dalle autorità degli Stati membri, aggiungendo anche i dati di Europol. Il lockdown iniziale ha colto di sorpresa i protagonisti del mercato della droga, in particolare quelli impegnati nella distribuzione: le restrizioni sugli incontri hanno, infatti, intralciato il modo in cui normalmente le consegne di droga venivano fatte. Questo temporaneo problema ha portato ad un aumento dei prezzi, poiché alcune droghe su certi mercati sono diventate più costose. Tuttavia, la consegna di merci attraverso i trasporti pubblici è rimasto possibile durante le restrizioni, e i trafficanti ne hanno approfittato per spostare grandi quantità di prodotti da un paese all’altro.
Un spinta per i mercati della darknet, dei social network e delle comunicazioni criptate
I pagamenti in contanti di droga hanno lasciato spazio al trasferimento di denaro elettronico. Questa tendenza è stata così efficace che gli esperti prevedono che persisterà anche dopo la pandemia. Nell’Ue le norme sul riciclaggio stanno diventando sempre più rigorose, ma non è ancora chiaro come riusciranno ad ostacolare il crimine organizzato.
Anche i progetti di costruzione edile sono in fase di stallo a causa del lockdown, il che è una brutta notizia per i criminali, che abitualmente riciclano grandi quantità di denaro nel settore immobiliare. Lo stesso vale per ristoranti, casinò e saloni di bellezza. Con il rallentamento delle restrizioni e la ripresa economica, ci si aspetta che i criminali tornino alle loro attività in questi settori. E’ stato però notato stato un rinnovato interesse per gli investimenti in arte, un altro settore utilizzato per nascondere ricchezze e riciclare denaro, e che ha il vantaggio di non avere prezzi fissi.
Come detto, sono state registrate penurie di alcune droghe, in particolare cannabis ed eroina. Questo ha causato un aumento dei prezzi, e sembra che alcuni consumatori siano stati spinti verso droghe alternative. Nel breve termine c’è stata una minore domanda di droghe sintetiche, soprattutto MDMA (ecstasy), poiché i locali sono stati chiusi e i festival sono stati cancellati. Allo stesso tempo, il prezzo al dettaglio dell’amfetamina e dell’MDMA è aumentato in diversi paesi. La produzione di droghe sintetiche non si è fermata durante la pandemia nelle principali sedi europee, in Belgio e nei Paesi Bassi, come confermato da blitz e sequestri.
Il porto belga della cocaina
Il traffico europeo di cocaina, concentrato sul porto di Anversa, presenta un quadro interessante. Le autorità belghe hanno sequestrato più spedizioni nei primi tre mesi del 2020 (ovvero, ben prima che scoppiasse la pandemia in Europa) che nello stesso periodo dell’anno scorso. Il trasporto marittimo è rimasto per lo più ininterrotto anche durante le restrizioni, cosicché il commercio di cocaina (tra gli altri) è stato principalmente ostacolato da problemi di distribuzione per via terrestre. Alcuni paesi produttori non hanno fatto partire nessuna spedizione nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. Tra quelli che ne hanno fatto partire, l’Ecuador ha registrato il maggior incremento: 7,1 tonnellate di spedizioni in container nei primi tre mesi rispetto alle 1,7 tonnellate dell’anno scorso.
Un gran numero di spedizioni non partono, poiché vengono sequestrate nel porto di partenza. I dati dell’intelligence anti-narcotici colombiana raccontano la scoperta di 1,5 tonnellate di cocaina che avrebbe dovuta essere introdotta in Europa via mare tra il 1° gennaio e il 16 maggio. La maggior parte, ovvero 1,1 tonnellate, sarebbe dovuta passare per Anversa. 150 persone sono state arrestate in 26 paesi nel corso di una operazione internazionale durata sei settimane. Si ritiene che la repressione abbia diminuito la criminalità in Europa. Tuttavia, secondo le forze dell’ordine in Danimarca, Finlandia, Francia e Svezia, la violenza legata alla droga e alle gang potrebbe peggiorare.
Incontri segreti nella Darknet
Per facilitare la distribuzione è stato fatto un maggior uso di luoghi segreti concordati per le consegne (i cosiddetti “dead drops”). Per il pagamento vengono spesso utilizzati la criptovaluta e canali di comunicazione criptati come Telegram, Wickr o Signal. Questo metodo è da tempo utilizzato per la distribuzione in Russia e in alcuni paesi dell’Europa orientale come la Moldavia e l’Ucraina. In alcuni Stati membri dell’Ue, tra cui Estonia, Belgio o Regno Unito, questi metodi hanno registrato un aumento.
La distribuzione di cannabis online è aumentata del 27% nei primi tre mesi del 2020, secondo la sintesi del rapporto dell’EMCDDA. I proventi contabilizzati sono diminuiti del 17%, il che implica che le transazioni più piccole hanno aumentato a scapito di quelle più grandi. (Questi dati risalgono al periodo prima delle restrizioni.)
Diverse unità di ricerca stanno monitorando e analizzando la cosiddetta “darknet”, un’area del web accessibile solo con software specializzati. I ricercatori si affidano a “robot” che raccolgono e trattano sistematicamente i dati, che comprendono i riscontri dei compratori e le informazioni sul processo di vendita al dettaglio, le quantità e i prezzi. Secondo Europol, Covid-19 ha dato l’opportunità alle agenzie dell’Ue, alle autorità internazionali e agli ambienti scientifici di condurre più attività di ricerca congiunta come queste.
L’ingegnosità dei criminali ha prodotto alcuni risultati intriganti. Gli spacciatori di droga hanno adattato i loro metodi al lockdown. Diversi rapporti riferiscono di trafficanti che si spostano con documenti falsi, camion camuffati, uniformi e giubbotti griffati, mentre trasportano droga invece che il cibo indicato sui loro documenti di viaggio.
In un caso una spedizione mastodontica è stata intercettata dalla polizia olandese. Non è stato fatto il nome del destinatario, in quanto potrebbe non aver avuto nulla a che fare col mondo della droga. In un altro, nel Regno Unito, in aprile, dei criminali hanno nascosto 14 chili di cocaina in una spedizione di maschere.
Dalla cannabis alle sostanze sintetiche
Sembra che la produzione di cannabis non sia stata troppo colpita dalla pandemia e che i siti di produzione esistenti prima del lockdown abbiano continuato ad operare. Alcuni prevedono che nei Balcani occidentali sorgeranno nuovi siti di produzione di cannabis, in quanto la polizia si concentrerà sulle misure di controllo della pandemia. La chiusura delle frontiere interne dell’Ue ha ridotto la disponibilità di resina di cannabis in alcuni luoghi, portando a un significativo aumento dei prezzi e al passaggio a nuove rotte marittime.
La produzione di eroina è rimasta in qualche modo inalterata dalla pandemia: non c’è da stupirsi dato la tempistica della raccolta del papavero da oppio. Gli esperti ritengono che il mercato abbia subito una lieve perturbazione, con prezzi più alti in alcuni paesi.
Nel caso della cocaina, e nonostante l’inalterato commercio marittimo, il numero di trafficanti che utilizzano il trasporto aereo è diminuito drasticamente. In alcuni paesi i ricercatori hanno osservato un aumento dei prezzi della cocaina e un deterioramento della qualità, indicando problemi nell’approvvigionamento locale. Sulla base dei dati del primo trimestre (cioè in parte prima della pandemia), la tabella seguente mostra sequestri record di cocaina, eppure nulla fa pensare che Covid-19 abbia avuto ripercussioni negative sul mercato. Il Belgio è il principale luogo di scoperta, ma questo naturalmente è correlato alla quantità di spedizioni sequestrate nel porto di Anversa.
Il mercato delle droghe sintetiche (che comprende anfetamina, MDMA e metamfetamina) è diminuito significativamente a causa della cancellazione di grandi eventi musicali e della chiusura dei locali notturni. Questo rimarrà invariato in molti paesi nei prossimi mesi, e ciò comporterà un forte impatto su questo settore del mercato illegale della droga, nonostante i siti di produzione belgi e olandesi siano ancora operativi. Europol avverte che l’importazione di precursori di droghe cinesi sarà sempre più difficile e che i produttori potrebbero ricorrere a prodotti chimici alternativi.
In un sondaggio condotto tra il 7 et il 27 aprile, i cui risultati sono riportati di seguito, l’EMCDDA ha chiesto agli Stati membri dell’Ue e alla Norvegia di condividere le loro esperienze e di rispondere alle domande sui prezzi e sulla disponibilità delle droghe. Siccome l’Ungheria è stata poco affetta dal lockdown, il mercato della droga locale ha subito pochi cambiamenti. Per quanto riguarda i prezzi, gli aumenti più eclatanti sono stati registrati in Francia e Norvegia. Anche Cipro, Danimarca e Spagna hanno registrato aumenti.
L’accesso alle droghe è diventato molto più difficile in Bulgaria, Francia, Spagna e Norvegia, con minori interruzioni di approvvigionamento in Lituania e Croazia. L’Ungheria e la Repubblica Ceca sono rimaste per lo più insensibili al lockdown, sia in termini di prezzi che di accesso.
Niente lockdown per la malavita
Il rapporto di Europol stabilisce che lo spaccio di droga è ancora il più grande mercato illegale d’Europa. I gruppi criminali organizzati sono ben preparati e utilizzano diverse strutture di lavoro, compresi clan, gruppi etnici e un’ampia rete di contatti. Le operazioni sono svolte da gruppi discreti, e la collaborazione è spesso basata su progetti. La polizia è particolarmente interessata ai «brokers», che stabiliscono reti, fanno da mediatori e riuniscono gruppi per realizzare azioni congiunte. Possono anche lavorare per conto del cliente finale, e in alcuni casi sono stati responsabili di omicidi su commissione.
In generale, la criminalità organizzata è caratterizzata dalla violenza. In Svezia, ad esempio, il numero di sparatorie è aumentato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e tendenze simili si sono registrate anche nei Paesi Bassi. Gli inquirenti hanno inoltre notato che l’accesso alle armi da fuoco durante il lockdown non è stato un problema per la criminalità organizzata.