Cipro, la porta d’ingresso di Russia e Cina verso l’Ue
Grazie alla tassazione agevolata, alla scarsa trasparenza e alla facilità con la quale è possibile ottenere la cittadinanza, Cina e Russia stanno lentamente penetrando a Cipro.
Cipro, la porta d’ingresso di Russia e Cina verso l’Ue
Grazie alla tassazione agevolata, alla scarsa trasparenza e alla facilità con la quale è possibile ottenere la cittadinanza, Cina e Russia stanno lentamente penetrando a Cipro.
Mentre sembra che stiano ripartendo i colloqui per la riunificazione dell’isola di Cipro, a seguito del nulla di fatto dei negoziati guidati lo scorso anno dall’Onu , potrebbero esserci più attori in gioco di quanti ci si aspettasse.
L’isola di Cipro è conosciuta per una lunga storia, segnata da tante conquiste straniere. È una storia che continua – ma oggi chi arriva da fuori non viene più combattuto; al contrario, l’isola ha adottato un approccio aperto, funzionale al rilancio della sua economia.
Per esempio, grazie alla tassazione agevolata, alla mancanza di trasparenza e alla facilità con la quale è possibile ottenere la cittadinanza, due paesi come Cina e Russia stanno lentamente penetrando in questo piccolo stato dell’Ue, che è anche ricco di gas.
Al momento la Russia è il più grande investitore straniero sull’isola, con oltre 30 miliardi di euro in conti correnti in banche cipriote e circa un terzo di tutti i depositi bancari di Cipro. La maggioranza delle attività russe si svolgono nella città costiera di Limassol : qui risiede la maggior parte degli oltre 50mila rappresentanti della comunità russa che, nella città, ha oltre 300 aziende.
Le attività cinesi a Cipro sono invece meno sotterranee. L’obiettivo è quello di aggiungere al progetto della Nuova Via della Seta un altro paese in posizione strategica. La società statale “China Communication Construction Group” sta puntando sullo sviluppo del porto di Larnaca, mentre è stato avviato un progetto per un casinò da mezzo miliardo di euro. Gli investimenti provenienti dalle organizzazioni cinesi hanno già superato la soglia del miliardo di euro, una cifra che rappresenta circa il 5 per cento del Pil cipriota.
Mentre Stati Uniti e Unione europea tentano di limitare le influenze cinesi e russe sul proprio territorio, Cipro è invece entusiasta di aprire le proprie porte. L’ex colonia britannica, che negli anni Settanta è stata al centro di un braccio di ferro geopolitico per via della sua posizione, ora viene vista come un centro commerciale strategico. Ma oggi l’isola si rivolge verso est, e non più verso ovest – aggiungendo così un altro aspetto alla già sfaccettata questione dei negoziati sulla riunificazione.