Chi altro guarda i film romeni?
La New Wave romena continua a ricevere riconoscimenti internazionali nei festival cinematografici di tutta Europa, ma attira relativamente poco pubblico nel suo paese d'origine. Un'analisi basata sui dati
Chi altro guarda i film romeni?
La New Wave romena continua a ricevere riconoscimenti internazionali nei festival cinematografici di tutta Europa, ma attira relativamente poco pubblico nel suo paese d’origine. Un’analisi basata sui dati
Mentre mi apprestavo a entrare al Cinema Republica, nel centro della cittadina di Iaşi, mi mi era piuttosto chiaro che la struttura avesse visto giorni migliori. Noncurante, ho deciso di andare avanti con i miei piani ed entrare a guardare un film romeno uscito poche settimane prima: Rocker , diretto da Marian Crişan. Crişan aveva vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes per il miglior cortometraggio nel 2008, e nel 2011 ha vinto il premio per il miglior film romeno al Transylvania Film Festival e il Grand Jury Prize di Locarno con Morgen . In altre parole, nel 2013, Rocker era l’ultimo film di una nuova stella nascente del cinema romeno. Eppure, ecco lo scenario all’interno della sala poco prima che iniziasse la proiezione:
I dati pubblicati dall’Osservatorio europeo dell’audiovisivo (EAO) ci dicono che io e il mio collega siamo stati due dei 2425 spettatori totali ad aver visto Rocker al cinema. Un paio di migliaia di spettatori non è certo una cifra impressionante per un regista premiato a livello internazionale che presenta il suo ultimo film nel proprio paese d’origine. Ma un’analisi dei dati di EAO mostra che è abbastanza ricorrente che i registi rumeni, pur ricevendo riconoscimenti internazionali, riescano ad attirare relativamente pochi spettatori nel loro paese d’origine.
I dati sugli ingressi al cinema forniti dal database Lumiere permettono di fare alcune osservazioni aggiuntive. Da un lato, i frequentatori di cinema in Romania non sembrano particolarmente interessati ai film romeni in generale: come emerge da una recente analisi dello European Data Journalism Network , le produzioni nazionali in Romania rappresentano solo il 3% circa degli ingressi al cinema nel paese. Dall’altro, quando scelgono la cinematografia nazionale prediligono spesso film che sono ampiamente ignorati all’estero, tra cui spicca una buona componente di commedie leggere.
Prima del 2007, quasi nessun film romeno è stato oggetto di una distribuzione internazionale degna di questo nome. Tuttavia, negli anni successivi alla Palma d’oro 2007 di Cristian Mungiu al Festival di Cannes con 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni, un certo numero di film romeni ha vinto importanti premi e attratto centinaia di migliaia di spettatori in tutto il continente.
Le prossime due tabelle presentano gli stessi dati su tutti i film registrati come produzioni romene (nel caso di coproduzioni, il film è considerato romeno solo quando la Romania è elencata per prima), per un totale di 477 film. Per qualche motivo, il database Lumiere non include dati rilevanti sulla Romania per il 2001, e ha dati solo sui primi 70 film del 2011, ma è presumibilmente completo per altri anni.
Nella prima tabella, i film sono ordinati in base alla dimensione del loro pubblico in Romania; nella seconda, per numero di presenze in Europa, esclusa la Romania.
È interessante notare che nessuno dei cinque film romeni più visti in Romania ha avuto una distribuzione significativa al di fuori del paese. Solo due film rientrano nella top-ten nazionale e internazionale: 4 Months, 3 Weeks and 2 Days di Cristian Mungiu (che ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes) e Child’s pose di Paul Netzer (che ha vinto l’Orso d’oro al Festival del cinema di Berlino).
Altri film di alcuni dei più noti registi contemporanei romeni si possono trovare solo in fondo alla classifica. Aurora di Cristi Puiu (2010) ha avuto meno di 4000 spettatori in Romania (il suo The Death of Mr. Lazarescu è spesso indicato come il film che ha dato il via alla New Wave romena). Al doilea joc di Corneliu Porumboiu (2014), un film improbabile, ma sorprendentemente avvincente, costruito su una lunga conversazione fra il regista e suo padre mentre guardano il filmato di una partita di calcio innevata del 1988 tra Steaua e Dinamo Bucarest, ha attirato al cinema un totale di 992 persone; numeri ben lontani dal successo di 12:08 East of Bucharest , forse il film più arguto della New Wave romena, che ha attratto 175.000 spettatori.
I grafici sono interattivi, quindi chi conosce il cinema romeno ha la possibilità di cercare il proprio regista o film preferito, incontrando cifre sorprendenti. Ad esempio, sembra che Aferim! di Radu Jude, un impegnativo film in bianco e nero del 2015 sulla schiavitù dei Rom nel 1800, sia uno dei 10 film romeni più visti degli ultimi due decenni (The dead nation di Radu Jude ha ricevuto il premio “OBC Transeuropa” al Trieste Film Festival nel gennaio 2018).
D’altra parte, ho scoperto che solo poche migliaia di persone in questo continente hanno visto al cinema i film del mio regista preferito, Adrian Sitaru. Se questi dati vi hanno ispirato a guardare alcuni film europei made-in-Romania e non sapete da dove cominciare, potreste dare una possibilità al suo dramma etico Ilegitim (2016) o al suo avvincente e innovativo debutto del 2007 – Hooked .