A chi sono intitolate le strade nelle città italiane?
Solo una manciata di strade nei capoluoghi di regione italiani sono dedicate alle donne. Si tratta per lo più di figure religiose.
I nomi delle nostre strade non sono innocui elementi urbani, utili solo per orientarci nei luoghi che percorriamo: hanno un forte potere simbolico, sono stati e continuano a essere frutto di processi decisionali legati alla legittimazione del passato, e alla costruzione della memoria storica collettiva su quel passato. Non è un caso che, dalla Rivoluzione Francese alle proteste Black Lives Matter, le richieste politiche di cambiamento siano state accompagnate da momenti carichi di simbolismo legati alla rinominazione di strade, piazze e altri spazi urbani. Nell’odonomastica dell’Italia contemporanea, chi è visibile e chi invece rimane nell’invisibilità? Rispondiamo a questa domanda adottando una prospettiva di genere.
Nei 21 capoluoghi delle regioni e province autonome in Italia, ci sono 24,572 strade intitolate a persone. 1626 di queste strade, il 6.6%, sono intitolate a donne. Se escludiamo le sante, le strade intitolate a donne scendono a 959.
È dunque un uomo il 93% di tutte le persone a cui è dedicata una strada nei 21 capoluoghi delle regioni e province autonome in Italia. Un divario così ampio, cosa ci dice della società che l’ha prodotto? La toponomastica, nelle parole della presidente di Toponomastica femminile Maria Pia Ercolini , è un riflesso del valore che una comunità assegna ai suoi membri.
Secondo uno studio di Daniel Oto-Peralías e Dolores Gutiérrez Mora sulla toponomastica di genere nelle città spagnole, i comuni con una più alta percentuale di strade intitolate a figure femminili tendono anche a vantare numeri più egualitari in termini di emancipazione femminile. La preponderanza di figure maschili nelle nostre strade non è solo testimonianza di un fatto storico e culturale, ma è allo stesso tempo una forza, subliminale ma costante, che contribuisce a perpetrare la marginalizzazione del contributo femminile nella storia, nell’arte, nella cultura, o nelle scienze.
Non basta certamente cambiare i nomi alle strade per ritrovarsi a vivere in una società più equa, ma allo stesso tempo una società più equa non può che interrogarsi su quali stereotipi e immaginari collettivi si perpetuano quando il 93% dei nomi presenti nelle strade è di un uomo.
Da Bolzano ad Aosta, città a confronto
Il seguente grafico mostra la percentuale strade intitolate a figure femminili rispetto al totale di strade dedicate a una persona nelle diverse città. Maggiore è la porzione rossa, maggiore è dunque è la presenza femminile nella sua toponomastica. Tra le città analizzate Bolzano è quella con la percentuale maggiore, seppur solo con un 13% di strade intitolate a donne. Di contro, ad Aosta, su 73 strade intitolate a persone, ci sono solo due strade dedicate a figure femminili, la crocerossina Ermelinda Ducler e la partigiana antifascista Aurora Vuillerminaz.
La classifica delle persone più popolari
Maria, la madre di Gesù, è il nome più presente e compare più di un centinaio di volte nelle strade delle 21 città considerate. Troviamo strade a lei dedicate – con 65 diversi appellativi diversi, da Madonna del Mare a Virgo Potens – in tutti i capoluoghi tranne Aosta. Assieme a Maria, tutti gli altri nomi femminili che compaiono tra quelli più comuni sono sante, con l’eccezione della regina Margherita di Savoia. È Grazia Deledda la prima figura femminile laica, storicamente esistita e non aristocratica che compare nella classifica, attorno alla 150esima posizione, con 10 strade a lei intitolate.
Cliccando sull’immagine qui sotto puoi navigare la piattaforma e vedere i nomi di persona che compaiono nei capoluoghi delle regioni e province autonome, ordinati in base al numero di città in cui compaiono – i nomi più popolari sono quindi in cima – e distinti in base al genere (le donne sono indicate in rosso). Puoi filtrare i nomi a seconda della loro professione, oppure vedere a quali persone sono intitolate le strade della tua città. Le professioni di alcune persone attualmente sono mancanti, non siamo riusciti a rintracciarle.